I vini dell’azienda agricola Boveri Luigi a Costa Vescovato

Chiaramente c’è molto di più, in un azienda di proprietà della famiglia Boveri da secoli, ora gestita da Luigi che ha rilevato il testimone nei primi anni ’90 dal padre Leopoldo, proseguendo tradizione di famiglia. Premi prestigiosi dunque, ottenuti grazie a lunghi anni di ricerca della qualità, certificati già nel 1955 quando l’allora Ministro dell’Agricoltura Medici, premiò Leopoldo Boveri nella categoria delle piccole aziende di collina. E su queste colline si sviluppano oggi i 15 ettari vitati dell’azienda, per una produzione di circa 70 mila bottiglie all’anno, di cui il 25 % destinato all’export verso Inghilterra, Olanda Germania e USA. Interessante la varietà di terreni su cui insistono i vigneti dell’azienda, che vanno da zone prettamente calcareo marnose, di colore bianco sino a terre scure argilloso – calcaree. Lunghi anni di sperimentazioni hanno permesso di inserire le vigne nel miglior terreno possibile per varietà, dando così spazio alla Barbera su terreni più argillosi e, ad esempio, al Timorasso quelli più calcareo marnosi, più ostici e poveri con condizioni estreme che però favoriscono le basse rese e l’ottima riuscita in qualità per questo vitigno. Alla Barbera spetta la parte principale, con circa il 60 % dei vigneti, seguita dal Timorasso per un 20% e poi Cortese, Croatina e Moscato. Particolari le Barbera prodotte, declinate in tre tipologie tutte doc Colli Tortonesi: la “Vignalunga”, da vigneti storici risalenti anche al 1918, (primi impianti post-fillossera della zona) lavorata in vasche di cemento e poi in botte grande e piccola per 18 mesi, poi altri 18 mesi in bottiglia prime della vendita, strepitosa all’assaggio ha raggiunto le migliori valutazioni su tutte le principali guide; a seguire la “Poggio delle Amarene”, sempre barbera da vigne storiche lavorata in vasche di cemento dove riposa un anno seguito da un ulteriore anno in bottiglia; infine la “Boccanera” sempre Barbera, ottenuta da vigne più giovani. Non è casuale l’utilizzo di botti in cemento, considerate in azienda migliori dell’acciaio per i rossi, poiché consentono una micro ossigenazione utile nella fase di maturazione dei vini. Due le versioni di Timorasso, vitigno ormai considerato tra i migliori bianchi d’Italia, una riscoperta su cui i vignaioli Tortonesi hanno saputo puntare, capaci di una unione di intenti rara nella moderna viticoltura. Troviamo quindi il premiatissimo “Filari di Timorasso” , già oggi grande bottiglia e destinata a migliorare ancora se conservata per qualche altro anno e poi il Derthona, progetto cui aderiscono molti produttori di Timorasso, a richiamare un territorio cui i Boveri sono da sempre legati. Troviamo poi una Croatina in purezza, il “Sensazioni” da un vitigno che da secoli viene coltivato tra queste colline. Poi il Cortese, con “Vigna del Prete” e il Moscato, il “Ramasco” in versione vivace dolce e accattivante, tutti doc Colli Tortonesi. La coltivazione delle viti è di tipo tradizionale, grande cura in vigna per avere in cantina un prodotto di altissima qualità. La cantina è un modello di ordine ed efficenza, con vasche in cemento per i rossi, vasche termo condizionate ed in acciaio per le fermentazioni dei bianchi, al fine di ottenere e preservare i migliori profumi e le botti di rovere, sia grandi che barrique per l’affinamento dei vini. Molto lavoro, importanti investimenti e tradizione sono la ricetta dell’azienda Boveri, dove Luigi insieme alla moglie Germana Ciccotti creano vini che conquistano sempre più appassionati, espressione di un territorio giustamente rivalutato. Qui  la prossima generazione dei Boveri, Francesco, Sara e Matteo, potrà esprimere ancora l’eccellenza e la qualità che sembrano parte integrante di questa famiglia di vignaioli. La cantina è sempre aperta e, insieme ai vigneti, da cui si gode una splendida vista collinare, visitabile su prenotazione; effettua vendita diretta e partecipa a tutte le iniziative locali, in particolare “Quatar pass per Timurass”, (evento cult per gli amanti di queste zone) oltre che a Cantine Aperte. Presente con un proprio stand a Vinitaly. Bello ed efficace il sito internet con una splendida fotogallery composta da immagini storiche di grande effetto, schede dei vini molto dettagliate ed esaustive ed un indispensabile mappa per raggiungere la cantina, il tutto disponibile anche in inglese. Una visita a quest’azienda è assolutamente da consigliare, oltre che per l’assaggio dei suoi ottimi prodotti, anche per conoscere Luigi, facendosi guidare dai suoi racconti potrete immergervi pienamente nella storia e nelle tradizioni di questo bellissimo angolo di Piemonte.

La bottiglia di “Filari di Timorasso” svela un vino dal colore giallo dorato intenso,vivace e cristallino. Profumo intenso e persistente con sentori di ananas, pompelmo e fiori gialli con piacevoli sfumature minerali. Il gusto è pieno ed elegante, di grande equilibrio e intensità che evolve nel tempo. Si abbina bene con formaggio “Montebore”, carni bianche, primi piatti di pasta fresca e risotto al Timorasso. Si serve alla temperatura di 12° C. Il bicchiere consigliato per la degustazione è di media ampiezza.

Da bersi ascoltando “Society” di Eddie Vedder”

Edy Perissinotto, sommelier di Wine & Gold
Da radiogold.it

 

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